giovedì 1 settembre 2011

Un'estate con le calze

Questo è il post più importante da quando è (ri) nato il blogghino, non per il contenuto ma perché ho in mente questo titolo da un mese!
Passare un'estate (a roma) con i collant è un'esperienza che tempra il carattere e che alla fine ti fa sentire invincibile, niente è ormai impossibile;)
Non è passato giorno senza che li maledicessi, senza che pensassi a strapparli via con i denti, ma ora che li ho appesi al chiodo devo ammettere che sono loro riconoscente.
Ora sono più forte e saggia, so cosa voglio dalla mia vita e soprattutto so quello che non voglio.
So cosa può succedere se non mi impegnerò profondamente per diventare la persona che voglio essere.
L'esperienza di questi due mesi appena trascorsi mi ha offerto la grande opportunità di vedere chiaro e di trovare la forza di decidere per me. Nessuna interferenza sarà più ammessa nelle decisioni della mia vita. Nessun senso di colpa.
Ora sono grande.
ps per chi non lo sapesse la divisa da hostess implica i collant

2 commenti:

  1. È sempre sorprendente il potere dei simboli. Voglio dire: non penso che il peggio di questa estate siano stati davvero i collant, però il fastidio e il senso di costrizione fisico che danno li rendono una metafora capace di irritare la pelle e la testa fino all'esasperazione. E con quale effetto? Prima la rabbia e poi la reazione costruttiva, con un bello slancio di entusiasmo. E dire che all'università odiavo la semiotica. Alé!

    RispondiElimina